Sia chi possiede una classica piscina interrata nel proprio giardino, oppure una piscina fuori terra più moderna e contemporanea grazie alla sua struttura rialzata, sa bene quanto lavoro e impegno si nasconda dietro alla manutenzione e alla pulizia di una piscina. Oltre alle foglie, agli insetti e ai detriti che si depositano quotidianamente nella vasca, bisogna anche fare i conti con il tanto temuto e odiato calcare che, per quanto innocuo a prima vista, può essere in grado di compromettere irrimediabilmente la tenuta e l’estetica della piscina. Scopriamo insieme di cosa si tratta e quali sono i rimedi più efficaci per eliminare il calcare dall'acqua della piscina in maniera veloce e professionale.
Formazione di calcare in piscina
Il peggior nemico di chi possiede una piscina interrata o fuori terra è il calcare, ossia l’insieme di microparticelle di una roccia sedimentaria composta da calcite, presente nell’acqua corrente che tende a formarsi sul fondo della struttura e che, se non adeguatamente trattata, può danneggiare in maniera irreversibile le superfici. Solitamente il calcare si presenta sotto forma di macchie chiare, sulle colorazioni del bianco e del grigio, sgradevoli alla vista.
Questo fenomeno può presentarsi in qualsiasi piscina sia in quelle interrate che in quelle fuori terra, e si sviluppa nel momento in cui si crea una situazione di disequilibrio tra la quantità di calcio e il PH dell’acqua. Nello specifico, i fattori che determinano la formazione di questa sostanza nelle vasche delle piscine sono:
- durezza dell’acqua: con questo termine si intende la concentrazione di minerali presenti al suo interno. Naturalmente, più l’acqua è dura, maggiore è la quantità di calcare presente in essa;
- temperatura: il caldo e le temperature estive che accelerano i processi di evaporazione dell’acqua, facilitando il deposito di calcare sulle superfici e nelle tubature della piscina;
- fattori chimici: l’elevato PH dell’acqua della piscina e l’alta alcalinità aumentano il rischio di fenomeni di incrostazioni.
È chiaro, quindi, che il modo migliore per prevenire ed eliminare il calcare dall’acqua della piscina è quello di mantenere regolari i livelli dell’acqua, affidandosi a prodotti adeguati e professionali. Non bisogna poi sottovalutare l’importanza di una buona manutenzione ordinaria, grazie al supporto di esperti del settore che possono rilevare la presenza di anomalie nell’acqua e intervenire prima che la quantità di calcare nella piscina sia eccessiva o, addirittura, dannosa.
Come eliminare il calcare dall'acqua della piscina
Una volta compresa la causa che porta alla formazione del calcare, è bene sapere come agire per eliminare il calcare dall’acqua della piscina. Nonostante questo processo possa apparire noioso e dispendioso in termini di tempo, è assolutamente necessario per poter creare uno spazio di nuoto più sano e pulito per tutti, e in particolare per i più piccoli.
Ma quali sono i trucchi da conoscere per eliminare il calcare dall'acqua della piscina attraverso una pulizia profonda che interessi sia la vasca che la pompa?
- soluzioni con prodotti naturali: tra i metodi più efficaci ci sono l’utilizzo di prodotti casalinghi (aceto, bicarbonato di sodio e acido muriatico) che possono essere una valida soluzione quando la formazione del calcare è in fase iniziale e quindi l’incrostazione da rimuovere non è così spessa ed insidiosa. In questo caso, mentre l’aceto e l’acido muriatico vanno strofinati immediatamente con l’aiuto di una spazzola sulla superficie interessata
- il bicarbonato è un prezioso alleato: questa sostanza permette, infatti, di stabilizzare l’alcalinità dell’acqua, senza però incidere sulla componente chimica dell’acqua.
- lavaggio elettrico: nel caso in cui l’impiego delle soluzioni precedentemente esposte non sia stato sufficiente per eliminare il calcare in piscina, cosa fare? A questo punto conviene ricorrere a metodi alternativi e, talvolta, più aggressivi. La prima possibilità è quella del lavaggio elettrico, ovvero introdurre nella piscina un comune robot che, attraverso una pulizia costante e approfondita, consente di prevenire ed eliminare il calcare nell’acqua della piscina.
- idropulitrice: si tratta di uno strumento che eroga un getto d’acqua ad altissima pressione in grado di rimuovere persino le macchie di calcare più ostinate.
- solventi chimici: sono prodotti appositamente pensati per eliminare il calcare in piscina e acquistabili in commercio. Gli anticalcari sono dei prodotti che, imprigionando gli ioni di calcio e di magnesio, impediscono che il calcare precipiti sul fondo della vasca dando vita a macchie ed incrostazioni. Oggigiorno, questi ultimi sono presenti in forma liquida o in pastiglie.
L’anticalcare liquido va versato direttamente nell’acqua della piscina, ben rimestata, e il suo dosaggio dipende dal volume della vasca. Al contrario, l’anticalcare in pastiglie va lasciato agire nel cestello dello skimmer, dopo aver effettuato il lavaggio del filtro, e il suo dosaggio, generalmente precisato dal produttore, dipende sempre dai litri d’acqua contenuti dalla piscina. La frequenza del trattamento per eliminare il calcare dall’acqua della piscina varia in base al livello del ph nell’acqua. Ovviamente, nella scelta dei prodotti anticalcare bisogna sempre verificare la compatibilità degli stessi con la vasca per evitare di corrodere e danneggiare i materiali.
Il cloro scioglie il calcare
Nell'immaginario collettivo il cloro viene considerato un prodotto impiegato appositamente per sciogliere ed eliminare il calcare dall’acqua della piscina, ma la sua funzione non è esattamente questa. Infatti, è un prodotto chimico da utilizzare con regolarità e in quantità specifiche per la disinfezione, la sanificazione e la sterilizzazione dell’acqua ma che non è noto per la sua azione contro il calcare accumulato nella piscina. A contatto con l’acqua, il cloro sviluppa una sostanza, nota come acido ipocloroso, che attacca e distrugge tutti i microrganismi. La parte restante, invece, il cosiddetto cloro libero, mantiene l’acqua limpida e pulita da tutti gli agenti inquinanti che potrebbero finire nella vasca.
Al momento, esistono varie tipologie di cloro sul mercato:
- dicloro: destinato a clorazioni shock per ottenere un effetto di pulizia immediato, che si presenta in forma granulare;
- tricloro: noto anche come cloro a lento scioglimento, in formato pastiglie da 200/250g, impiegato per la manutenzione ordinaria della piscina;
- cloro liquido: viene liberato nell'acqua della piscina in maniera automatica in base a parametri prestabiliti attraverso delle pompe dosatrici.
Indipendentemente dal tipo di cloro utilizzato, è importante saper valutare la quantità di cloro da utilizzare in base ad alcuni fattori, tra cui la grandezza della vostra piscina, più piccola e fuori terra posizionata su un terrazzo, o più grande e interrata nel vostro giardino.
La giusta quantità di cloro, infatti, deve essere sempre compresa tra 0,7 e 1,5 ppm. Se il cloro è presente in misura minore, infatti, si rischia di favorire la formazione di alghe e incrostazioni calcaree; quando, invece, è presente in misura maggiore, può provocare danni alla salute dei bagnanti (bruciore agli occhi e alla pelle). È chiaro, quindi, che questa sostanza, mantenendo l’acqua sanificata, può prevenire la formazione di incrostazioni calcaree, ma non può di certo sciogliere o eliminare il calcare nell’acqua della piscina, una volta formatosi.
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